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DAL MONDO NEWS SOCIO-POLITICA-FOOD DAZI
BY@Patrizia Pierbattista
BY@MirellaPierbattista
BY@LaRedazione
Tremate signori! Ecco i Dazi che Trump a elargito. Dopo l’annuncio del Presidente Donald Trump la Ue annuncia contromisure europee, ma si dice “pronta a negoziare”. Le reazioni dell’agricoltura e dell’industria alimentare. Questo è successo il 2 aprile 2025. Ma qualche giorno dopo intorno al 10 aprile 2025 ha fatto un’altra mossa. Una pausa di 90 giorni sono esclusi alcuni paesi come la Cina.
Così il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato l’atteso annuncio sui dazi commerciali, che dal 2 aprile in poi colpiranno più di 100 paesi e riguarderanno tutte le merci importate negli Stati Uniti. L’Unione Europea, e di conseguenza l’Italia, subirà dazi del 20 per cento. I dazi base del 10 per cento verso tutti i paesi dovrebbero entrare in vigore il 5 aprile, mentre quelli aggiuntivi entreranno in vigore il 9. Ma la Commissione Europea ha risposto annunciando “ulteriori contromisure commerciali”. La Presidente dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ha comunque ribadito di essere “pronta a negoziare” con gli Stati Uniti allo scopo di evitare “immense conseguenze” all’economia globale. In tutti settori, ma in questo articolo si parla di cibo/Food made in Italy. “L’annuncio del Presidente Trump di dazi universali su tutto il mondo, compresa l’Unione Europea, è un duro colpo per l’economia mondiale”, ha spiegato Von der Leyen. A questo proposito, ha aggiunto che l’Ue seguirà “con attenzione anche gli effetti indiretti che questi dazi potrebbero avere, perché non possiamo assorbire la sovra-capacità globale né accettare il dumping sul nostro mercato”. La Commissione Europea si aspetta un rialzo dell’inflazione, e prezzi più elevati nei settori più disparati: dalla sanità ai trasporti. E nell’economia mondiale vi è subito un down nelle borse non solo italiane in vari settori, quindi forse si ci aspettava tutto ciò? Il Presidente era questo che voleva? O cercava qualche cosa altro ed in altri luoghi? abbassare la cresta di qualcuno? O cosa? Attendiamo gli esiti di ciò! L’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti ha raggiunto circa 7,8 miliardi di euro nel 2024. I settori che valgono di più, secondo Cia – Agricoltori italiani, sono: vino (due miliardi), olio (quasi un miliardo), pasta (un miliardo) e formaggi (550 milioni). E i dazi possono fare molto male. “È difficile stimare l’effetto di dazi universali del +20% su tutto l’export alimentare negli Stati Uniti, in quanto ciascuna merceologia ha curve di elasticità diverse e per alcuni settori non ci sono precedenti su cui basare previsioni”, afferma il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. “La nostra previsione prudenziale è una perdita del 10% di fatturato, cioè circa 700 milioni di euro suddivisi in modo diverso sulle diverse merceologie esportate negli Stati Uniti”.
Quindi cosa accadrà anche nel settore dolciario ed artigianato italiano? Perché si parla di ciò? Semplice vorremmo che tutti gli artigiani pasticceri e non solo potranno fare il loro business nel miglior modo possibile senza andare giù si di livello che di costi. Anche se i livelli di questi artigiani sono alti e quindi per il pubblico medio alto di fascia che non hanno problemi di spendere il 20 percento in più. E come diciamo noi di golfpeoplemag.eu che non mettiamo mai i prezzo di quello che descriviamo o proviamo.
Il dazio al 20% su tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy porterà ad un rincaro da 1,6 miliardi per i consumatori americani, con un calo delle vendite che danneggerà le imprese italiane, oltre a incrementare il fenomeno dell’Italian sounding. È questa la stima di Coldiretti, convinta che al calo delle vendite vada aggiunto “il danno in termini di deprezzamento delle produzioni, da calcolare filiera per filiera, legato all’eccesso di offerta senza sbocchi in altri mercati. Occorre ora lavorare a una soluzione diplomatica che venga portata avanti in sede europea”.
Il sollievo per il dietrofront sulle tariffe è stato smorzato dal braccio di ferro Usa-Cina. Piazza Affari chiude a +4,7%. Tornano gli acquisti sull’oro, debole il petrolio, sempre giù il dollaro. L’inflazione Usa a marzo scende dello 0,1% rispetto al mese precedente, registrando il primo calo mensile dal 2020.
Le nostre eccellenze del food, dove la ricetta per la riuscita è la perseveranza. Passione, entusiasmo possono superare le varie barriere, tra cui quelle di oggi, l’incertezza, ebbene si! L’attore principale è oggi l’attuale presidente americano Donald Trump, che sta combattendo una sua guerra personale (politica -estera) contro due vecchi nemici del commercio La Cina e la Russia, con i dazi. Come sappiamo noi italiani siamo famosi per le nostre maestrie nel fare da diplomatici. Talmente bravi, oggi con la premier Giorgia Meloni, che ha il coraggio di essere presente come diplomatica tra noi europei e il resto del mondo occidentale. Ma guardando ai nostri prodotti che esportiamo nel mondo, e di una buona parte negli USA, dove vivono molti nostri concittadini che ancora oggi commerciano all’interno del paese USA, allora troveremo prodotti come prodotti dolciari tra cui quelli de GRAN LEVANTE del noto pasticcerie produttore il maestro Zanella. Abbiamo ricevuto un prodotto di alta qualità, arancia e limone, dalla forma dal carattere, ” pacioccosa”, nutriente con una sola fetta, morbida, profumata, dal giusto connubio.
Una prelibatezza che potrebbe addolcire il clima di questi mesi tra uomini di poca volontà per la pace.
Quindi per concludere questo articolo non solo su i dazi internazionali ma di alta pasticceria italiana non potremmo parlare della situazione che è in atto in questi momenti che stiamo scrivendo questo articolo, importante la sensazione che si respira in questi giorni tra alti e bassi. Quindi ci si preoccupa invece il braccio di ferro intrapreso tra la Casa Bianca (Trump) e Pechino, con il tycoon che ha annunciato dazi al 145% sulle merci del Dragone che, secondo Trump, «ha mancato di rispetto» agli States. Forse non è solo ciò che si evince dalle news che escono, ma c’è sempre qualcosa altro che bolle in pentola, non solo le colombe di Gran Levante, anche se Levante è l’oriente con le sue derivazioni culturali e socio-politiche.
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