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ITALIA- SPETTACOLO- e' deceduta Nadia Cassini, pseudonimo di Gianna Lou Müller

 

DAL MONDO DEL  NEWS -SPETTACOLO-ITALIA 

 

 

 

BY@Patrizia Pierbattista By@Mirella Pierbattista

 By@La Redazione

Italia – spettacolo- e’ deceduta Nadia Cassini, pseudonimo di Gianna Lou Müller (Woodstock, 2 gennaio 1949 – Reggio Calabria, 18 marzo 2025), è stata un’attrice, showgirl, cantante e modella statunitense, interprete di film della commedia sexy all’italiana tra gli anni settanta e ottanta.

Nacque durante una tournée dei genitori, ballerini e attori di vaudeville, a Woodstock, nello stato di New York, il 2 gennaio 1949, da padre statunitense di origini tedesche, Harrison Müller, e da madre statunitense di origini italiane, Patricia Noto: infatti suo nonno materno, Gianni Noto, era siciliano. Lasciata la famiglia in giovane età, si mantenne attraverso diversi lavori, come cantante di night club, ballerina di fila, fotomodella e indossatrice. In tale periodo fu anche amante dello scrittore belga Georges Simenon, che aveva 46 anni più di lei.Nel 1968 sposò il conte statunitense di origini italiane e russe Igor Cassini Loiewski, noto come giornalista con lo pseudonimo di Cholly Knickerbocker e fratello dello stilista Oleg
Quando il marito andò a Roma per aprire e gestire la casa di moda del fratello, Nadia lo seguì. A partire dal 1970 ottenne alcuni piccoli ruoli cinematografici, tra cui uno in Il divorzio di Romolo Guerrieri; nello stesso anno, appena ventunenne, venne scelta dal regista Piero Vivarelli come protagonista del film erotico Il dio serpente, che riscosse un enorme successo nelle sale cinematografiche, divenendo poi un cult movie, grazie alla fotografia di Benito Frattari, ma soprattutto alla colonna sonora di Augusto Martelli, il cui brano Djamballà ebbe risonanza internazionale.

Nel 1971 divorziò dal marito negli Stati Uniti quindi si trasferì prima in Grecia poi a Londra con l’attore greco Yorgo Voyagis, dal quale ebbe una figlia e con il quale dopo si sposò. Nel 1988, avanti il tribunale di Milano, assistita dall’avvocato Mario Marzorati, si separò dal marito greco e si accordò di affidare la figlia Cassandra al padre. In tale periodo recitò nel film Colpiscono senza pietà di Mike Hodges. Tornò poi in Italia nel 1975 per proseguire la sua carriera cinematografica. Nel 1979 ebbe il primo ruolo da protagonista nel filone comico-erotico L’insegnante balla… con tutta la classe, al quale seguirono poi altri dello stesso genere, come L’infermiera nella corsia dei militari del 1979 e La dottoressa ci sta col colonnello del 1980. Una sua apparizione televisiva, nella quale, ballando accanto a Lando Buzzanca, l’attrice mostrò il sedere coperto solo da un sottilissimo perizoma, le valse una denuncia per “simulazione di atto sessuale contro natura” da parte di un telespettatore fiorentino, la cui querela ebbe però breve seguito in tribunale, venendo poi rigettata in prima istanza. Pur non avendo interpretato molti film — di cui qualcuno con scene di nudo integrale come Il dio serpente, che rimane senz’altro la sua interpretazione più importante— Nadia Cassini fu una delle protagoniste dell’immaginario erotico degli italiani a cavallo fra gli anni settanta e ottanta.


Gli Alluminogeni con Nadia Cassini; foto sul set del film Quando gli uomini armarono la clava e… con le donne fecero din-don (1971)
Famosa per il carattere irascibile, fu per un breve periodo anche un personaggio televisivo (partecipò a Premiatissima nel 1983 con Amanda Lear, a Drive In nel 1984 e a Risatissima nel 1985), ma una serie di motivi, tra i quali soprattutto la difficoltà a esprimersi bene in italiano (nei film veniva quasi sempre doppiata), bloccarono di fatto la sua carriera, impedendole di raggiungere il pieno successo nel lungo periodo. Al pari di altre celebrità dello spettacolo dell’epoca, Cassini incise anche dei dischi, interessanti solo dal punto di vista collezionistico, tra i quali conobbe una certa notorietà con il 45 giri il cui brano sul lato B, dall’ammiccante titolo A chi la do stasera, è una languida ballata sussurrata ed accompagnata da un assolo di sax. Fece pure delle comparse nelle riviste Playboy, Playmen, Blitz e Guida TV.


Dopo il ritiro dalle scene italiane negli anni ’80, Nadia lavorò dapprima presso la televisione francese per poi ritornare negli Stati Uniti nel 1987 per motivi personali. Alla fine del decennio, Nadia sparì definitivamente dalle scene televisive e cinematografiche. Ciò fu dovuto in parte alla rottura del contratto con Fininvest, e in parte a un intervento di chirurgia plastica al naso con esito devastante subìto a fine anni ’90 che comportò ustioni di terzo grado su tutto il viso e l’amputazione di parte del padiglione auricolare destro.

Sempre più in crisi professionale, oltre che affettiva, iniziò ad abusare di droga e alcol. Riuscì comunque a disintossicarsi nel 2009, grazie al sostegno delle amiche e della figlia, che la fecero ricoverare in una clinica specializzata negli Stati Uniti. Nel gennaio dello stesso anno dovette fronteggiare anche un grave incidente d’auto. L’automobile su cui viaggiava finì fuori strada e lei riportò gravi fratture.

Una delle sue ultime apparizioni televisive fu sempre nel 2009 a La vita in diretta condotto da Lamberto Sposini e nel 2010 nel talk show demenziale di Rai Extra Una poltrona per due condotto da Ludovica Cedrati.

Dagli anni ’90 viveva stabilmente a Reggio Calabria, dove aveva sposato il mercante d’arte Giuseppe Surfaro.
È morta il 18 marzo 2025 a Reggio Calabria all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia.[

 

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