Presentata la nuova ricerca dell’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School di cui Honda è partner: “Dall’Automobile Sapiens, all’Automobilista Sapiens”
- Più della metà dei potenziali utilizzatori si sente già un Automobilista Sapiens ed è pronta a mettersi al volante di un’auto guidata dall’intelligenza artificiale
- Dubbi emergono sui possibili costi imprevisti e sulla delega completa per ogni decisione, ma l’IA è ritenuta una tecnologia rivoluzionaria ed è percepita come familiare e facile da usare
- Scenario altamente espansivo per l’IA nell’auto: sono già undici i Software defined vehicle (SDV) sul mercato e nei prossimi due anni ne arriveranno almeno altri diciotto
La ricerca “Dall’Automobile Sapiens, all’Automobilista Sapiens – Reazioni, aspettative e timori nei confronti dell’auto della nuova specie ed analisi della sua diffusione sul mercato” dell’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School analizza la percezione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel settore automobilistico, concentrandosi sui fattori che influenzano l’accettazione e l’intenzione di utilizzo di sistemi IA integrati nei veicoli, e osserva analiticamente la diffusione del fenomeno Automobile Sapiens sul mercato, resa evidente dal numero di veicoli definiti da software (SDV) in arrivo nei prossimi anni.
Reazioni, aspettative e timori nei confronti dell’auto della nuova specie
La base per lo studio è rappresentata dal concept Automobile Sapiens, un modello teorico elaborato dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School che rappresenta un’idea innovativa di veicolo dotato di tecnologie avanzate di IA, capaci di prendere decisioni autonome per migliorare la sicurezza, ottimizzare l’esperienza di guida e semplificare la gestione delle attività quotidiane.
Per la ricerca è stato somministrato un questionario ad un campione rappresentativo di automobilisti, selezionato su una piattaforma online di provata affidabilità in ambito accademico e aziendale. Il campione analizzato comprende adulti di età compresa tra i 18 e i 60 anni (età media di circa 34 anni) ed è equamente distribuito per genere. Oltre il 57% dei partecipanti possiede una laurea, il 91,5% detiene o utilizza regolarmente un veicolo, il 32,4% ha familiarità con sistemi di guida assistita.
Prima della compilazione del questionario, i partecipanti hanno visionato un video, generato dal gruppo di ricerca con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, che ha il compito di introdurre il concept di Automobile Sapiens: un veicolo ipotetico progettato per integrare tecnologie avanzate di IA, capaci di prendere decisioni autonome e migliorare sicurezza ed esperienza di guida.
I risultati evidenziano una caratterizzazione numerica ben riconoscibile: più della metà dei potenziali utilizzatori si vede già pronta ad entrare nell’era dell’Automobile Sapiens.
L’intenzione di utilizzo è manifestata da parte del 55,2% degli intervistati, mentre il 67,9% ha espresso un livello di familiarità medio-alto e otto su dieci (75,8%) hanno definito la tecnologia come altamente innovativa. La sicurezza emerge come un aspetto convincente, con il 53,5% di fiducia nella capacità di prevenire incidenti e il 62,3% di tranquillità sul fatto che l’Automobile Sapiens sia progettata per evitare collisioni.
Questo – per un prodotto identificato chiaramente come rivoluzionario e ancora non disponibile nella sua interezza sul mercato – rappresenta indubbiamente un punto di partenza molto avanzato.
Le resistenze sono legate al possibile alto costo di manutenzione e aggiornamento in caso di problemi tecnici o vulnerabilità informatiche, con l’83,2% degli intervistati che ha espresso preoccupazioni significative. Riguardo alla delega totale dal punto di vista decisionale, solo il 28% degli interpellati si è detto favorevole.
Lo studio Automobile Sapiens delinea ostacoli e opportunità per integrare sistemi di intelligenza artificiale anche in altri settori, ponendo al centro il ruolo attivo e consapevole dell’utilizzatore.
Analisi della diffusione sul mercato dell’Automobile Sapiens
Il World Economic Forum (WEF) afferma che la capacità di calcolo destinata all’IA a livello globale sta raddoppiando ogni cento giorni. La Semiconductor Industry Association segnala, nel suo rapporto 2024, che l’automotive è salita dal 14% al 17% del mercato dei semiconduttori negli USA ed è l’unico settore a presentare un aumento (+15% sull’anno precedente). Tutto questo con un mercato mondiale dei semiconduttori valutato in 611 miliardi di dollari, 92 miliardi dei quali riguardano i chip AI by design, ovvero il 15%.
A riguardo, Simone Mattogno, Head of Automobile di Honda Motor Europe Italia, ha dichiarato: “I veicoli del futuro integreranno in maniera sempre più significativa l’intelligenza artificiale, come nel caso delle auto della nuova gamma Honda 0 Series, che attraverso un approccio basato sulle parole ‘Compatto, Leggero e Intelligente’, miglioreranno l’efficienza e la sicurezza su strada e trasformeranno l’interazione tra uomo e macchina in un’esperienza sempre più personalizzata ed empatica, rendendo l’auto non più solamente un veicolo, ma un vero e proprio compagno di viaggio”.
In questo scenario altamente espansivo per l’IA, sono già undici le piattaforme lanciate sul mercato in Europa, progettate per essere alla base di modelli appartenenti alla famiglia degli SDV (Software defined vehicle – Veicoli definiti da software). Nei prossimi due anni se ne aggiungeranno almeno altre diciotto, numero destinato con ogni probabilità a crescere man mano che arriveranno ulteriori rivelazioni da parte dei marchi auto, visto che ben dodici di quelle già note sono programmate per l’arrivo su strada a brevissimo termine, entro il 2025.
Le chatbot, cioè i software in grado di dialogare in forma scritta e parlata con l’utilizzatore, sono l’espressione attualmente più riuscita, semplice e diffusa dell’Intelligenza Artificiale all’interno di tutti i processi dell’industria automotive. Sono stati analizzati trentotto marchi auto e tutti propongono un assistente vocale proprietario a bordo e permettono di utilizzare in vettura Google Assistant e Siri. Ben tredici permettono ad Alexa di accedere e comandare funzioni di bordo all’interno della stessa vettura, sei marchi utilizzano (o possono utilizzare) Alexa built-in (incorporato e delegato dal sistema), cinque Google Assistant built-in. Sono quattro le case che associano ai loro assistenti vocali un avatar e quattordici quelle che già incorporano ChatGPT.
La crescita dell’Intelligenza Artificiale sta, inoltre, portando nuovi concetti e nuovi approcci nello sviluppo dei sistemi di sicurezza a bordo dell’Automobile Sapiens: si prevede che il giro d’affari per i sistemi di In-Cabin Sensing crescerà dagli attuali 2,5 miliardi di dollari a 6-8 miliardi entro il 2030, anche sotto la spinta di standard di omologazione sempre più severi.