Gian Paolo Pillitteri (Sesto Calende, 5 dicembre 1940 – Milano, 5 dicembre 2024) è stato un politico, giornalista e critico cinematografico italiano.
Importante esponente del Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi negli anni ottanta e nei primi anni novanta, ha ricoperto l’incarico di Sindaco di Milano dal 21 dicembre del 1986 fino al primo gennaio del 1992, succedendo così al collega di partito Carlo Tognoli; durante la sua carriera politica è stato deputato nella IX legislatura e nella XI legislatura.
Di origine siciliana, dopo aver svolto, da giovane, l’attività di giornalista, critico cinematografico e animatore culturale (diede vita ad uno dei primi cineforum nell’area milanese), inizia la carriera politica nell’ambito del Partito Socialista Italiano e poi, a seguito dell’unificazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Socialista Unificato. Dopo la scissione del 1969 confluisce nel PSDI. Dal 1970 fa parte della giunta di Milano come assessore alla cultura. Durante il suo mandato la città attraversa un momento di grande vivacità artistica e culturale. Tra le rassegne realizzate in quegli anni vi è quella dedicata al nouveau realisme culminata con le installazioni di Christo in Piazza Duomo.
Nel 1975, profilandosi la svolta autonomista del PSI, Pillitteri fonda il Movimento Unitario di Iniziativa Socialista che confluisce nel Partito Socialista Italiano alle soglie della “rivoluzione dei quarantenni” che nel luglio del 1976 porta alla segreteria Bettino Craxi, di cui era cognato. In qualità di assessore con delega all’edilizia privata sviluppa il piano regolatore generale di Milano. Fa parte ininterrottamente della giunta comunale per oltre un decennio fino al 1980, rivestendo anche la carica di assessore con delega al bilancio. In seguito alla nomina di segretario regionale del Partito Socialista Italiano viene eletto deputato alle elezioni politiche del 1983, permanendo in questa carica per undici anni.
Paolo Pillitteri diventa sindaco di Milano, succedendo a Carlo Tognoli, il 21 dicembre del 1986 alla guida di una giunta comunale che vede l’alleanza politica con la Democrazia Cristiana, ricalcando la coalizione del pentapartito nazionale. Nel 1987, a seguito di dissidi con il principale alleato, vara un’inedita giunta rosso-verde con il Partito Comunista Italiano e la Federazione dei Verdi. Nelle elezioni comunali del 1990 riporta un significativo successo personale con un Partito Socialista Italiano attestato, in città, sul 20% dei voti totali.
Dopo essere stato rieletto deputato nelle elezioni politiche del 1992 (le ultime della cosiddetta Prima Repubblica) nei primi di maggio dello stesso anno riceve, unitamente al suo predecessore Carlo Tognoli, un avviso di garanzia per il reato di ricettazione riguardo a 500 milioni di lire, nell’ambito dell’inchiesta Mani pulite. Verrà poi condannato in via definitiva per il reato di ricettazione, con una pena stabilita a 2 anni e 6 mesi dalla corte d’appello nel 1996.
Parallelamente alla venticinquennale carriera politica all’interno dei settori partitici inseriti nel Partito Socialista, ha inoltre collaborato con diversi importanti quotidiani socialisti come l’Avanti! ed è stato anche condirettore del quotidiano L’Opinione delle libertà. È stato docente di storia del cinema alla Libera Università di lingue e Comunicazione ed un prolifico autore di libri e saggi concernenti il cinema e l’attività politica.
Pillitteri muore a Milano il 5 dicembre 2024, giorno del suo 84° compleanno.[1]
Vita privata
È stato sposato con Rosilde Craxi, sorella di Bettino, per 52 anni e fino alla morte di lei, avvenuta il 24 settembre 2017.[2] Il 10 giugno 2022 si è risposato con Cinzia Gelati.[3] Il figlio Stefano Pillitteri, avvocato penalista, è stato assessore comunale a Milano con la delega alle qualità, ai servizi del cittadino, ai servizi civici e alla semplificazione normativa all’interno della giunta comunale di centro-destra (Popolo della Libertà-Lega Nord) guidata dal sindaco Letizia Moratti per un quinquennio, dal 5 giugno 2006 fino al 1° giugno 2011; la figlia Maria Vittoria invece ha ricoperto diversi ruoli di rilevanza in Mediaset.