Cosa è la bellezza? Il termine indica la qualità di ciò che è bello o che ha una perfezione estetica, con un’armonia di forme che suscita ammirazione o diletto. Certo, top model e i dipinti classici dimostrano che la bellezza esiste. Ma la bellezza è sicuramente soggettiva: Belle ha trovato la bellezza nella Bestia, gli astrologi la vedono nelle stelle, mentre gli aracnologi la trovano in giganteschi ragni pelosi – è sicuramente questo il motivo per cui vale il detto che afferma che “la bellezza sta negli occhi di chi guarda”.
“La bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall’aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi. La bellezza di una donna si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l’amore.” Audrey Hepburn.
“Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza.” Oscar Wilde
Gli ultra leggeri oltre ai mezzi che volano nei cieli, vi è una crema -gel nutriente con olio di argan e hydracomplex, della Clinians- Clinica della Bellezza-. Così iniziamo la nostra recensione su questo prodotto per un trattamento fresco e leggero, studiato dai esperti nella azienda, per nutrire la pelle. Cosi appena aperta il suo odore di fresco, provando sulle nostre varie pelli, di diverse età. Ma in particolare a quelle di pelle secche e molto secche, dove si legge che nutre e idrata la cute in profondità, e da molto morbidezza alle nostre pelli. La sua texture fatta di crema -gel leggera ed ultra leggera, non grassa e non appiccicosa. Il suo packaging elegante del colore tenue, raccoglie il cofanetto di vetro e coperchio di colore arancione scuro. La calendula estratti di un complesso idratante assieme riso ed avena che agisce in maniera sinergica con altri attivi idratanti presenti in formula (acido ialuronico e inositolo). Ma in fin dei conti cosa c’è all’interno di questa crema ecco alcuni dettagli.
L’olio di argan è l’olio estratto dai semi della pianta di Sideroxylon spinosum, endemica nella zona sud del Marocco e delle aree limitrofe di Algeria, Sahara Occidentale e Mauritania. È particolarmente apprezzato per le sue proprietà nutritive, cosmetiche e medicamentose. Nel linguaggio cosmetico è anche conosciuto come olio marocchino.
La foresta di Argan, che un tempo copriva vaste superfici dell’Africa del nord, oggi si estende per circa 800.000 ettari nel sud del Marocco, specificamente nella pianura del Souss, tra le città di Essaouira, Agadir e Taroundant. Nel 1998 l’Unesco ha dichiarato l’area delle foreste di argania riserva della biosfera. Qui lavorano cooperative di donne dedite alla raccolta dei frutti assicurando la protezione e la riforestazione di tali piante. La pianta cresce dal livello del mare fino ad arrivare a 1500 metri di altitudine. Di origini molto antiche, l’argania spinosa è considerata un relitto del Terziario. L’argania spinosa sopravvive tenacemente sui terreni calcarei di zone semi-desertiche, dove molti altri alberi invece perirebbero. Questa forza rende l’argania un alleato importante contro la desertificazione. Le radici profonde della pianta penetrano il terreno alla ricerca d’acqua, inoltre danno un valido sostegno all’albero, tenendolo ben saldo a terra anche con i forti venti, e infine proteggono il suolo dall’erosione. Raccolta dei frutti dell’Argania spinosa. Frutti della pianta di Argania spinosa. La raccolta dei frutti della pianta di Argania spinosa avviene nei mesi di giugno e luglio, occasionalmente, solo in alcune zone, nel mese di febbraio. La raccolta avviene quando il frutto ormai secco cade dalla pianta e viene raccolto da terra. Al momento della raccolta, le donne prestano particolare attenzione a non raccogliere noci, ma soltanto i frutti, perché noci senza frutto sono da attribuirsi a frutti che sono stati mangiati dalle capre che ne sono ghiotte e che usano arrampicarsi sugli alberi per mangiarli. L’utilizzo tradizionale di noci digerite dalle capre è caduto in disuso in quanto non è compatibile con gli attuali parametri sensoriali e di stabilità dell’olio di argan per uso alimentare. La raccolta è tutt’oggi manuale e, come da tradizione, viene effettuata da donne berbere autoctone della stessa area geografica, oggi riunite in cooperative di lavoro. I frutti ormai secchi vengono raccolti e portati sino ai centri di lavorazione. Gli unici strumenti utilizzati in questa fase sono sacchi per la raccolta, asini o mezzi moderni per il trasporto. Ma andiamo sul campo da golf sia prima di una partita tra amici o di una gara vera e propria idratiamo la pelle per essere green e sani, tra il sole e soprattutto in questo periodo invernale con il freddo e vento. E perché no anche fare un regalo a natale 2024?
Ma nella parte dell’economia cosa accade? Il settore dell’economia nel ramo cura della persona è in piena espansione. Dalle creme di bellezza, ai tonici alle creme per il corpo, ai capelli alle terme con i fanghi per la bellezza non solo per la salute. Sono anni che le aziende che producono, sono anche le farmaceutiche che hanno visto il grande guadagno.
L‘Economia della Bellezza 2024! Dalla Banca Ifis: da 700 imprese che investono in arte e cultura 192 miliardi di fatturato. Le imprese italiane che investono in arte e cultura sono oltre 700, producono complessivamente 192 miliari di euro di ricavi annui e registrano una produttività superiore di 1,4 rispetto alla media, che sale a oltre 3 nel settore bancario, il comparto più vivace nello sviluppo di progettualità in questi ambiti. Sono le principali evidenze che emergono dalla quinta edizione di Economia della Bellezza, la piattaforma di cultura d’impresa che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio economico di Bellezza generato dalle PMI del nostro Paese. Nell’edizione 2024, lo studio approfondisce la capacità delle imprese italiane di sviluppare progetti culturali e artistici oltre ai loro impatti sulla produttività. Guardando poi alla distribuzione geografica di tali realtà, 18 regioni su 20 hanno all’attivo imprese che evidenziano progettualità su arte e cultura. Di queste, il 79% si concentra nelle regioni del Centro-Nord, sul podio Lombardia (227), Veneto (123) ed Emilia-Romagna (112). Caso a parte l’Umbria che emerge con una penetrazione del 18% sul tessuto imprenditoriale. Questo è solo un esempio che il made in italy è forte non solo nella moda e nella cultura ma anche nel campo della bellezza e salute di una intera famiglia.