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LA STORIA. I PASSI ITALIANI L’ANTEPRIMA DI UN MITO IL BRAND STELVIO ALFA ROMEO

LE NEWS  E LE ANTEPRIME  AUTOMOTIVE

By@Patrizia Pierbattista

By @Mirella Pierbattista

By@Redazione 

Veloce! Essere veloce? Una  icona dell’Automotive! Nota  nel mondo, per il suo sound, seconda alla Ferrari. Della  stessa scuderia.  Si intende! Gruppo Stellantis.  La  fulgida Alfa Romero Stelvio Veloce.  Nel  nostro medagliere è situata tra le più esclusive! Ha  una lunga storia, che tutti la  riconoscono.

La sua storia del brand iniziamo.  L’Alfa Romeo Stelvio (nome in codice Tipo 949 è il primo crossover Suv di segmento D presentato dalla casa automobilistica italiana alla fine del 2016 per entrare poi a listino all’inizio dell’anno successivo. La Stelvio, intitolata all’omonimo passo alpino è il primo crossover Suv offerto dalla casa di Arese dopo che in passato fu presentato, senza mai entrare in produzione di serie. Il Suv  Kamal, concept car realizzato nel 2003 in un solo esemplare. La Stelvio è stata presentata al salone dell’automobile di Los Angeles il 16 novembre 2016.

Sul nome Giorgio c’è ancora il mistero più assoluto, invece. Alcuni dicono che si tratta di un omaggio a Tazio Giorgio Nuvolari, altri ancora a Giorgio Agnelli, fratello di Gianni. C’è chi ha pensato anche a Giorgio Pianta, il leggendario team manager Alfa Romeo (che morì nel 2014). C’è anche la possibilità che sia stato Sergio Marchionne in persona a scegliere questo nome, che condivide l’iniziale con la Giulia, il cui suo suono ‘rotondo’ accompagna idealmente le linee delle auto ad esso legate.

Sempre spiegando la sua storia: Il nome dove deriva la sua piattaforma.  Scelto  per questi team ha una storia pittoresca. Il team ‘Skunks Works‘ ha indicato nella storia il gruppo di lavoro di Clarence Leonard “Kelly” Johnson, ingegnere aeronautico della Lockheed Martin. Nel 1943 il signor Kelly Johnson venne messo a capo di un progetto che avrebbe dovuto sviluppare da zero, in sei mesi, un caccia in grado di fare la differenza nei cieli della seconda guerra mondiale. Lui accettò a patto di avere carta bianca.

Con una settimana di anticipo infine, consegnò il primo caccia a reazione americano, il cosiddetto XP-80 Shooting Star. Insomma, un motivo di vanto ed un precedente benaugurante per Alfa Romeo. Dagli Skunks nasce dunque la piattaforma che ospita le prestazioni di Giulia e la prestanza di Stelvio. Finite  anche al Nurburgring per affinare l’anima sportiva.  Nella stessa piattaforma già utilizzata dalla Giulia, ma lievemente modificata e rialzata di 22 cm rispetto alla berlina, a causa di un incremento della corsa delle sospensioni e della gommatura maggiorata. Con  la Giulia condivide anche i Motori e gran parte della meccanica.  Tra  cui l’albero di trasmissione in fibra di carbonio.  

Inoltre, rispetto alla Giulia, ha carreggiate incrementate sono  rispettivamente di 2,9 cm al retrotreno e di 5,4 cm all’ avantreno oltre che un  bagagliaio portato a una volumetria di 525 litri.

La  distribuzione dei pesi è ripartita 50/50 tra i due assi e il coefficiente aerodinamico è di 0,30. Per contenere il peso del veicolo.  La  casa del Biscione ha fatto ampio uso di alluminio per alcuni componenti della carrozzeria quali parafanghi, cofano,  portellone e per alcune parti meccaniche come sospensioni, sistema frenante e motore.

Le sospensioni adottano uno schema chiamato AlfaLink, che è composto all’avantreno da uno schema a doppio quadrilatero con asse di sterzo semi-virtuale, mentre al retrotreno è presente uno schema multilink composto da quattro bracci e mezzo. Questo  schema sospensivo fa sì che gli pneumatici aderiscano, in condizioni di velocità elevate, perpendicolarmente al piano dell’asfalto.  Incrementando  in questo modo l’aderenza in curva e riducendo il sottosterzo.

Disponibile  sia in versione a trazione posteriore che a trazione integrale con sistema Q4 (dotato di un sistema torque vectoring) che ripartisce la coppia, in condizioni normali, al 100% sull’asse posteriore e solo in caso di perdita d’aderenza rinvia il 50% della potenza all’avantreno.

A richiesta è disponibile il differenziale posteriore autobloccante meccanico che consente di trasferire maggior coppia alla ruota con più aderenza in modo da ottimizzare la trazione in qualsiasi condizione di guida.

Le motorizzazioni della vettura, simili a quelle della Giulia, sono il 2.0 GME, un propulsore benzina turbo a quattro cilindri in linea da 2.0 litri che eroga 200 o 280 CV, ed un quattro cilindri in linea 2.2 litri turbo Diesel Multijet II da 160, 190 o 210 CV (fino al giugno 2018 invece questi propulsori avevano 150, 180 e 210 CV ed erano omologati Euro 6B) dotati di un nuovo sistema di iniezione a 2.000 bar chiamato Injection Rate Shaping (IRS). È offerta anche una versione ad alte prestazioni denominata Quadrifoglio, che è alimentata dal V6 2,9 biturbo Alfa Romeo: un motore 6 cilindri disposti a V da 510 CV, lo stesso della Giulia Quadrifoglio, che ha origine nel V8 Ferrari della California T Nella serie speciale Alfa Romeo Racing, presentata al Salone di Ginevra del 2019, questo motore raggiunge i 520 CV per via della presenza di un impianto di scarico Akrapovic. Tutti i motori della gamma dal mese di giugno 2018 sono omologati Euro 6D-Temp. Il cambio montato di serie su tutte le versioni è una trasmissione automatica a convertitore di coppia con 8 rapporti, prodotta dalla ZF. 

Stelvio, l’orgoglio di Marchionne. Il suv del Biscione è in esposizione al Salone dell’auto di Ginevra 2017. L’Ad di Fca ora nel 2024 “Stellantis” entusiasta del lavoro svolto nello stabilimento. Un vero successo,  si puntava a vetture più complesse. Orgoglioso dell’Alfa e di Cassino” all’epoca 2017. Sergio Marchionne, alla vigilia dell’apertura ufficiale del salone dell’auto di Ginevra – che  era  visitabile in tutto il suo splendore, dopo l’anteprima dedicata solo alla stampa – dà nuove rassicurazioni al territorio anche se, spiega: «I risultati concreti si vedranno solo a partire dal 2019». L’Ad parte da Pomigliano per poi arrivare alla fabbrica ai piedi dell’abbazia: «Nel nostro Paese – dice a proposito del sito campano – siamo in grado di fare auto ben più complesse della Fiat Panda. Gli stabilimenti italiani di Fca – prosegue – si concentreranno nella produzione di Alfa Romeo e Maserati», così la futura generazione della Panda prevista per il 2020 non sarà più assemblata a Pomigliano, dove arriveranno le Alfa Romeo. Probabilmente uno dei futuri due nuovi modelli che Marchione ritiene “indispensabili”, uno più grande ed uno più piccolo della Stelvio, «Non so se rifaremo mai la Giulietta», ha aggiunto. Queste le parole dette nel lontano 2017 in un salone dell’Auto, quando ancora non vi era la Tonale ed altre vetture. Sempre a proposito di Alfa Romeo, Marchionne si è detto orgoglioso del lavoro fatto con Giulia e Stelvio a  Cassino, specificando che i veri risultati arriveranno nel 2018-2019, quando la commercializzazione sarà a regime in tutto il mondo.  Questo è la storia di un universo dell’automotive italiana del passato recente, ma che prendendo spunto dal territorio italiano come il Passo dello Stelvio, Passo del Tonale quest’ultimo è un valico alpino delle Alpi Retiche meridionali che separa le Alpi Dell’Ortles a nord dalle Alpi dell’Adamello e della Presanella a Sud con una altitudine di 1883. Invece il modello che prende il nome dallo Stelvio, è un valico alpino delle Alpi Retiche, nonché il più alto valico automobilistico d’Italia, davanti al colle dell’Agnello, ed il secondo d’Europa dietro al colle dell’Iseran. Alto 2.758 metri. la sua strada percorribile in auto è la ss38. Facente parte della regione Trentino Alto Adige e la Lombardia.

Per concludere questa anteprima della sua storia, dopo di questo vedrete e leggerete il nostro test drive, non faremo i passi sia del Tonale che quello dello Stelvio in auto. E che auto! Ma ugualmente percorreremo varie strade della nostra bella Italia tra zone pianeggianti, colline e piccole al confronto montagne. Di quale auto? Dovrete solo aggiornarvi sui nostri social e iscrivervi su Youtube e visitare ogni qualvolta per scoprire il nostro viaggio on the road.

 

 

 

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