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LE VERE PROBLEMATICHE DELL’EUROPA. AUTOMOTIVE E L’ECONOMIA

 

LE NEWS  DAL MONDO  DELL’AUTOMOTIVE 

LE VERE PROBLEMATICHE DELL’EUROPA. AUTOMOTIVE E L’ECONOMIA

By@Patrizia Pierbattista

By @Mirella Pierbattista

By@Redazione 

 
LE VERE PROBLEMATICHE DELL’EUROPA.
AUTOMOTIVE E L’ECONOMIA

Il mondo è diventato strano nel  settore automobilistico perché il parlamento Europeo ha confermato che entro il 2035 si dovrà acquistare solo auto green  ossia full electric e non più endotermiche come le diesel. Ma ecco che nel nostro mondo dei test drive ci riportano indietro ma con un passo avanti, un diesel.  Ma le cronache di questi giorni, in cui scrivo questo articolo mi giungono varie notizie di due  grandi brand mondiali. La Tesla e la Stellantis. La Prima con le nuove offerte più basse. L’altra con i problemi di mobilità dei lavoratori nelle fabbriche

 

Quindi si è tutto rivoluzionato!  Molto  alternativo! Pulito  e sano ma tutto questo, per ora, è ancora molto poco praticabile. Si parla del futuro  passaggio dai motori tradizionali e quelli elettrici, più green e sostenibili. Per così dire! Si Ricorda che le batterie e lo smaltimento dei materiali usati dove andranno? E a dirlo sono i giudici della Corte dei conti Ue che nelle scorse ore hanno rimesso in discussione l’intero impianto dell’agenda,  il tutto con la decisione  ai piani alti di Bruxelles, che finora ha raccolto più critiche che elogi.  «C’è praticamente tutto a non funzionare» osservano i revisori dei conti europei: dalle batterie costose da produrre e vendere, all’estrema dipendenza dall’estero, a carburanti alternativi insostenibili fino alle poche colonnine elettriche. «È Si una strada tutta in salita» che sarà difficile rendere percorribile persino nel medio termine.
 

PERCHE’ IL SETTORE E’  A RILENTO?
Peccato che  il neonato elettrico è già in crisi. C’era tanta voglia di entrar nel nuovo millennio full Electric!  E purtroppo stenta a crescere. Perché? Questo è il film  attuale che stiamo vivendo in Occidente nonostante i colossi globali dell’automotive ce la stiano mettendo tutta per far sì che proprio entro l’anno  2035, in Europa si possa dare l’addio ai motori tradizionali e si viaggi su auto e veicoli commerciali meno inquinanti. Per quest’ultimo sarà possibile? Per il Peso!   Più  a misura di Green Deal. Ma tra il dire e il fare, si sa, c’è il mare di mezzo. Forse un Oceano per meglio dire!  Immenso  di soldi non solo per produrre questi veicoli, ma anche per i costi ancora elevati delle vetture elettriche (e pure delle batterie) che non son certo alla portata della maggior parte dei consumatori.  Volete mettere una utilitaria endotermica ad un prezzo sotto i 15 mila Euro ad una full Eletric che supera oltre 35 mila Euro.  Se  poi è ancora complicato l’approvvigionamento di materie prime (di cui tra l’altro l’Occidente è pressoché priva), così come il potenziamento di ricariche sul continente Ue.  Non  è affatto detto che la diffusione su vasta scala delle auto pulite faccia ridurre il livello delle emissioni visto che le auto tradizionali comunque continueranno a viaggiare. Nel m ondo che ci circonda, perché ricordiamo c he è solo in Europa questo divieto.  A tutto questo s’aggiunge il fatto è in atto una “guerra dei prezzi” tra Occidente ed Oriente per accaparrarsi più quote di mercato possibile. Una battaglia  che fa male visto che se i Paesi asiatici, Cina in primis, hanno per ora campo libero e dominano il pianeta grazie a costi di produzione infinitamente più bassi rispetto a quelli occidentali. Questi ultimi invece arrancano e non riescono a star al passo dei loro  competitor. E continuano a perdere quote. Di mercato naturalmente.

Proprio ieri, ancora una volta, Tesla ha deciso di dare un’altra sforbiciata ai listini per essere più attrattiva nei confronti degli automobilisti che vogliono acquistare un auto green. Un taglio di altri 2mila dollari rispetto ai prezzi delle vetture cinesi. Così alla vigilia della diffusione dei dati di bilancio del gruppo, la Model 3 rinnovata è scesa a 231.900 yuan (circa 32.000 dollari) dai precedente 245.900 yuan, tornando al prezzo di lancio. Mentre la Model Y è stata scontata fino a 249.900 yuan, il livello più basso degli ultimi 5 anni. Immediata la reazione in Borsa dove Tesla ha perso parecchio terreno (a metà seduta era in calo del 6%, ndr). Una mossa che ha innescato una corsa al ribasso per la maggior parte dei player asiatici. Li Auto (-8,3% a Hong Kong) ha dovuto sforbiciare del 6-7% i suoi listini. Hanno chiuso in rosso pure Nio (-1,66%), Xpeng (-2%) e Byd che, però, è riuscita a contenere i danni. Intanto, in Italia è scattato il contratto di solidarietà anche per i 1.174 dipendenti di Stellantis a Mirafiori impiegati sulla linea della 500 elettrica: una solidarietà che durerà dal 23 aprile al 4 agosto. Una misura che s’aggiunge a quella che riguarda già i 968 lavoratori delle linee Maserati. Ciò dimostra che la forza lavoro c’è, ma produrre costa  davvero troppo. Ecco perché l’azienda Stellantis non più italiana ma francese ha portato via le industrie e tutto il meccanismo di costruzione di autovetture come ad esempio l’ultimo flop è stato quello della Vettura Alfa Romeo Milano un piccolo suv che il Ministro Urso( Ministro delle imprese e del Made in Italy – Mimit) ha indicato il nome Milano come città italiana quando l’auto è fabbricata in Polonia. Fabbrica di Tychy  che producono insieme alle cugine Jeep Avenger e Fiat 600.

Quindi per concludere questo viaggio all’insegna del Made in Italy e del green si potrebbe dire che siamo al largo di un mare in tempesta ancora per molto tempo. Tra quanti anni si avrà un raggiungimento di un livello più green? Attendiamo!

stellantis
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Articolo 1

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