Nel mondo del golf dopo la Ryder Cup che si è tenuta nel Lazio e più precisamente nella cittadina di Tivoli, è tutto in fermento per questo sport/gioco sia per gli adulti che per ragazzi quindi vogliano far comprendere anche altre situazioni non solo le gare internazionali e quelle che si vedono nelle Tv. Ecco il nostro viaggio all’insegna di chi ha voglia di conoscere questo sport  all’aria aperta  ed immersa nel green.

Cosa è  Pitch & Putt?  È una particolare versione del gioco del golf che privilegia la bravura nel gioco corto e la freddezza sul green. Un percorso di Pitch & Putt consiste in 18 buche della lunghezza massima di 90 metri ciascuna per un totale massimo di 1200 metri. Ogni buca dovrebbe quindi essere giocata dal tee di partenza con un singolo colpo di approccio al green, a cui seguono i Putt necessari a terminarla. Tutte le buche risultano quindi essere dei Par 3. Le regole del Pitch & Putt sono sostanzialmente le stesse del golf. La principale differenza consiste nel numero massimo di bastoni utilizzabili durante il gioco (limitati a 3, di cui obbligatoriamente un putter). Il Pitch&Putt, nato successivamente al golf, si sta diffondendo grazie alla sua facilità e velocità di gioco. Un  percorso di 18 buche si compie in meno di due ore. I percorsi di Pitch & Putt sono in continuo aumento, così come il numero di giocatori. l Pitch&Putt è  definito il fratello “minore” del golf che cresce però ogni anno, soprattutto all’estero. Ma anche in Italia abbiamo trovato campi di questo Pitch&Putt con molti giocatori nelle vicinanze di Roma a Tiber Golf Club. Questa particolare tipologia di gara golfistica consiste nel giocare buche più corte, tutte par 3, con una dotazione massima di tre bastoni (di cui obbligatoriamente un putter). I percorsi Pitch&Putt, di 9 o 18 buche, si estendono per un massimo di 1.200 metri (perché le buche coprono una distanza compresa tra i 40 e i 90 m) e una gara non dura mai più di un paio d’ore. Come sottolineato da uno dei suoi più grandi sostenitori, il famoso golfista australiano Greg Norman, ciò aggira due dei maggiori ostacoli alla diffusione del golf. I  tempi lunghi di una partita e la notevole disponibilità economica per poter praticare – in questo caso solitamente per iniziare bastano poche lezioni, oltre all’acquisto di un paio di bastoni. Lo spazio ridotto dell’area di gioco, inoltre, riduce notevolmente anche i costi di manutenzione del campo. L’handicap permette, anche nelle competizioni di Pitch&Putt, che uomini e donne se la giochino alla pari; inoltre, non essendo coinvolta la forza dei tiri lunghi, possono “dire la loro” anche i più giovani. Visto che si gioca sempre in prossimità della buca, ritmo ed adrenalina sono accelerati di conseguenza, anche volendo vederlo solo come una “preparazione” al golf vero e proprio, allena notevolmente il colpo di approccio al green e il putt vero e proprio, quindi precisione e capacità di concentrazione! Non male se si considera che il gioco corto occupa da solo all’incirca il 60% del tempo di una gara di golf…

È  l’amore e la passione  è un connubio ideale per conoscere persone e la pratica del golf. Lo sport!  Questo è ciò che ha provato un gruppo di irlandesi nella prima metà del XX secolo, che li ha portati a creare Pitch & Putt e che oggi è considerato una specie di sport popolare alla portata di tutti. Ma in graduale aumento di possibilità di provare nei circoli del Golf anche in Italia. La ragione? Le sue brevi distanze, un tempo di gioco ridotto da due a tre ore, la convenienza dei suoi prezzi e la non necessità di essere in possesso di una licenza sportiva per praticarlo.

In primis, quando si parla e di scrive  del sistema Pitch & Putt, i nostri amici irlandesi lo giocano diversamente dal golf. In Spagna, invece, le regole sono le stesse stabilite nel campo lungo. Ma se andiamo nello specifico  su vari territori, va come  notato nella Catalogna in Spagna ha  dei propri regolamenti ed un  sistema di handicap governato dalla Federazione catalana di Pitch & Putt (FCPP).

Il  FCPP determina che la distanza massima per buca è di 120 me 1.600 m per campo da 18 buche nelle competizioni locali, mentre nelle competizioni internazionali questa è ridotta rispettivamente a 90 e 1.200 metri.  Ossia l’obiettivo del gioco,  è completare il percorso con il minor numero di colpi fino a quando la palla non viene posizionata in tutte le buche. Ogni buca può essere completata in tre colpi, portando il numero di colpi per giro totale a 54. Quest’ultimo sarà ciò che determina che il gioco è sopra o sotto il par. Allo stesso modo, a seconda del numero di colpi effettuati in ogni buca. Il  giocatore può ottenere un punteggio di par, birdie o buca in uno.

Dalle caratteristiche di questa  sport pratica, per molte persone  il Pitch & Putt  è diventato il miglior modo per iniziare in questo  mondo del golf. Infatti non è dispensabile di una licenza, che consente al giocatore di iniziare come test e verificare se lo sport gli piace o meno o fa parte della sua attività principale.  Anche  per il prezzo e la durata del gioco. Sono fattori importanti!  Che  rende uno sport più divertente e dinamico. E naturalmente in plein air nel green.  Allo stesso modo, in questa modalità si pratica il gioco corto, che è anche di grande importanza  sul campo lungo. Ciò significa che il giocatore principiante può iniziare a Pitch & Putt e, perfezionando la sua tecnica e la lunghezza del suo swing, può diventare un grande giocatore lungo nel tempo. Un percorso di Picth e Putt consiste in 18 buche della lunghezza massima di 90 metri ciascuna per un totale massimo di 1200 metri. Ogni buca dovrebbe quindi essere giocata dal tee di partenza con un singolo colpo di approccio al green, a cui seguono i Putt necessari a terminarla.

Per concludere questo viaggio all’insegna dei primi passi nello sport più green dovremmo in primis pensare che abbiamo bisogno di questo momento per noi, entrare nella menta e nello spirito della natura, del wolking  e relax. E poi mettersi in gioco con la pallina e le buche. Buon golf a tutti.