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IL LUSSO DEMOCRATICO? UNA STORIA DAL 1775 AD OGGI 2024 IL TEMPO NON PASSA! BREGUET

IL LUSSO DEMOCRATICO?

UNA STORIA DAL 1775
AD OGGI

2024

IL TEMPO NON PASSA!

BREGUET

 

By@Patrizia Pierbattista

By @Mirella Pierbattista

    By@Redazione

Tic-toc! Il tempo passa! “Qualche volta ho l’impressione che gli altri pensino che io sia un orologio svizzero. Spero di continuare a fare tic tac.”

“Ogni tic-tac è un secondo della vita che passa, fugge e non si ripete. E in essa c’è tanta intensità e interesse che il problema è solo saperla vivere.” —  Frida Kahlo pittrice messicana 1907–1954.

Partiamo con i principi di questo gioco!  Anzi…Il Golf è uno sport che per natura necessita di tempi più lunghi di tanti altri sport. Di conseguenza, qualsiasi incremento del tempo necessario per terminare un giro deve essere considerato una potenziale barriera per chi desidera cominciare a giocare o per giocatori già attivi che volessero giocare più spesso. È parere comune il fatto che oggi giocare un giro su un campo necessiti di tempi più lunghi rispetto al passato.  Ecco il tempo è necessario prendersi il giusto momento per godere. Nonostante sia impossibile confermare o meno questa teoria, nello stesso tempo è praticamente irrilevante che sia vera o meno. Ciò che è importante è se una significativa porzione di giocatori che giocano su un determinato campo in una determinata giornata.  Avendo  la sensazione che il tempo necessario per giocare od i tempi di attesa siano stati eccessivi e possano avere un impatto negativo sul loro divertimento. Tempo e gusto del time! Quando la velocità di gioco rende il gioco del golf meno piacevole! Quindi dovremmo tenere lontano il tempo e soprattutto i nostri orologi.   Questo  avviene regolarmente, allora siamo di fronte a un problema ed è necessario intervenire. Quando il R&A ha intrapreso la sua indagine globale sulla velocità di gioco nel 2015, i risultati hanno dimostrato che il 60% di 56000 giocatori che hanno completato il questionario si divertirebbero di più se questo sport necessitasse di meno tempo. In media chi ha risposto al sondaggio gioca a golf due volte alla settimana. Questo dimostra che anche tra chi gioca regolarmente c’è un forte desiderio di giocare in tempi minori.

Ecco i time è il punto fondamentale di questo viaggio all’insegna del lusso a 360°, come dici il nostro motto.
Iniziamo con la sua storia, da dove è partito Tic-Toc il tempo passa e vola, ma non troppo.
Breguet è un’azienda svizzera produttrice di orologi, tra le più antiche e prestigiose del mondo. È una maison d’alta orologeria che non ha mai interrotto la sua attività dalla fondazione, avvenuta nel 1775, ad oggi.La storia della casa orologiera è strettamente connessa a quella del suo fondatore Abraham-Louis Breguet. La Maison Breguet viene fondata nel 1775 e la sua prima sede fu stabilita a Parigi, in Quai d’Horloge. Nonostante la giovane età, Abraham-Louis riuscì ad affermarsi piuttosto rapidamente conquistando clienti illustri tra cui la regina Maria Antonietta, la quale acquistò dall’orologiaio innumerevoli creazioni. Proprio per la regina di Francia Breguet creò l’orologio n° 160, che successivamente verrà indicato con l’appellativo “Marie Antoinette”, tuttora considerato tra i più pregevoli e complessi orologi del mondo. Nel 1786 appare la lavorazione guilloché sui quadranti dei suoi segnatempo.Il 1789 vede lo scoppio della Rivoluzione francese e l’aggravarsi della situazione anche per Abraham-Louis, che, all’inizio del periodo del Terrore preferirà rifugiarsi in Svizzera, trasferendovi anche l’azienda. Rientrato in Francia dopo la caduta di Robespierre e l’instaurazione del Direttorio, perfezionerà i suoi prodotti introducendo molte innovazioni; tra di esse spicca lo scappamento a tourbillon, che migliora sensibilmente la precisione dell’orologio annullando gli attriti dovuti all’attrazione gravitazionale. Esso fu oggetto di studio da parte dell’orologiaio dal 1795 al 1800 e otterrà il brevetto nel 1801. A partire dal 1812 appaiono i primi quadranti decentrati (celebre è il modello da tasca 3833).Dopo la morte del fondatore, l’azienda passerà nelle mani del figlio Louis Breguet. Negli anni compresi fra le due guerre mondiali una grave crisi colpì la manifattura anche a causa della situazione economica mondiale dovuta alla crisi del 1929 e agli anni della Grande depressione che seguirono, il che ebbe anche delle ripercussioni sul livello qualitativo degli orologi prodotti. La Maison Breguet ne uscì solo verso gli anni cinquanta, ma da quel momento perse la propria autonomia: rilevata da Chaumet prima, che ne promosse il rilancio, ebbe la fortuna di avere Daniel Roth come direttore creativo (prima che quest’ultimo aprisse una casa orologiera indipendente). Proprio in questo periodo, verso metà degli anni Ottanta, con un lento ma progressivo rilancio dell’orologeria meccanica, viene presentato il calendario perpetuo ref. 3310. A inizio anni Novanta Breguet finì nelle mani di Investcorp. È in questo periodo in cui viene riproposto, in versione da polso, il cosiddetto “cinesino” (ref. 3330, ispirato al 3833 dell’Ottocento). Nel 1999 il Group Horloger Breguet entra a far parte del Gruppo Swatch, occupando la posizione di vertice nella struttura del gruppo. Nel 2004 viene introdotto un nuovo calendario perpetuo, la ref. 5327, sostituita dalla moderna 7327 nel 2023, con numerose novità estetiche come la sostituzione dell’indicazione dei mesi e la differente impostazioni del lunario. Recentemente è stato rivisitato anche il “cinesino”, con la ref. 7337. Lo stile degli orologi Breguet è caratterizzato da una serie di segni distintivi sempre presenti dagli albori dell’attività che consentono il riconoscimento dei pezzi. Essi sono: Il quadrante rabescato lavorato à guilloché, introdotto nel 1786. I quadranti Breguet soggetti a questa lavorazione sono solitamente in oro massiccio argentato o in madreperla. Le lancette dalla caratteristica forma “à pomme”, disegnate nel 1783, realizzate in acciaio brunito. Esse figurano, assieme alla firma di Abraham-Louis Breguet  dell’azienda. Taluni orologi, specie quelli con quadrante in smalto, presentano le cifre arabe Breguet. In questo caso, esse sono abbinate a stelline che indicano i minuti, piccoli fiordalisi stilizzati ad indicare le frazioni di cinque minuti, rombi svuotati al 12, al 3, al 6 e al 9. Le scanalature della cassa. Breguet introdusse poi degli accorgimenti per evitare la contraffazione.

Breguet si caratterizza per la qualità tecnica dei propri meccanismi, tutti rigorosamente meccanici. A differenza di altre Case orologiere pure importanti e pure d’alta gamma, Breguet ha sempre prodotto, accanto ai modelli “solo tempo”, anche orologi complicati e pluricomplicati, producendo tutte le tipologie di complicazioni oggi esistenti. Breguet produce modelli da polso, da tasca e anche piccole pendole da tavolo. Fra esse ricordiamo la “pendola simpatica”, la quale contiene un apposito alloggio per un orologio da polso che, una volta inserito in quella sede viene mantenuto in carica e sincronizzato con la pendola stessa. Gli orologi da polso prodotti da Breguet possono essere ascritti alle seguenti tipologie:  Type XX-Type XXI: modelli sportivi, sono cronografo ispirati agli orologi prodotti per l’aeronautica francese a partire dagli anni ’50. Si distinguono la linea Aeronavale e la linea Transatlantique- la seconda è dotata di datario. Il Type XX si caratterizza per la funzione “Retour en voul” (o flyback). Il Type XXI, presenta una cassa di dimensioni maggiori. Heritage: serie che include i modelli “di forma”, con cassa tonneau. Marine: serie caratterizzata da una commistione di elementi tradizionali- quali la forma della cassa o la lavorazione del quadrante- ed innovativi- come i cinturini in caucciù e l’impiego dell’acciaio. Oltre ai modelli “solo tempo”, nella serie Marine si annoverano anche modelli equipaggiati con tourbillon, l'”Hora Mundi” e cronografi, tra i quali ricordiamo il più piccolo movimento cronografico automatico al mondo.  Reine de Naples: linea di orologi-gioiello da donna. Tempestati di diamanti, si caratterizzano per una cassa ovoidale e per l’indicazione dell’ora decentrata. Alcuni modelli sono dotati di indicazione delle fasi lunari e della riserva di carica. Dal punto di vista del design, il Reine de Naples deriva direttamente dall’orologio prodotto nel 1807 da Abraham-Louis Breguet per l’allora regina di Napoli Carolina Murat che vanta il primato di essere stato il primo orologio da polso da donna mai realizzato. Tradition: li orologi che fanno capo a questa linea si ispirano ai modelli realizzati da Breguet dietro sottoscrizione. Pur non essendo considerabili come modelli “squelette”, si caratterizzano per lasciar scoperto alla vista il meccanismo. Classique: questa collezione incarna i tradizionali valori tecnici ed estetici della Maison, improntati ad un estremo classicismo e ad una raffinata ed elegante sobrietà. Possono talora essere equipaggiati con complicazioni, in particolare la riserva di carica, l’indicazione delle fasi lunari, lo svegliarino, il cronografo, anche con funzione rattrapante. Classique complication: da un punto di vista estetico, questi orologi rispecchiano in tutto e per tutto le caratteristiche della serie “Classique”, tuttavia sono caratterizzati dalla presenza di diverse complicazioni di alto livello, solitamente abbinate tra loro, quali la ripetizione minuti il tourbillon, calendario perpetuo, e anche di complicazioni di più semplice realizzazione. Tra essi un posto di rilievo spetta al “doppio tourbillon”. Si inserisce in questa collezione la recente realizzazione “Reveil musical”, uno svegliarino con carillon azionabile a comando che sfrutta un innovativo meccanismo brevettato, in cui al classico cilindro della suoneria è sostituito un disco rotante, collocato al di sotto del quadrante (il quale, quindi, parimenti ruota durante l’esecuzione della melodia) ed animato da uno scappamento, confinato all’interno di un campo magnetico. Molti di questi orologi sono disponibili anche in versioni gioiello, tempestate di pietre preziose.L’orologio n° 160 “Marie Antoinette”.

Il Breguet n° 160 rappresenta ancora oggi, a più di 150 anni dalla sua realizzazione, un autentico prodigio tecnico e un capolavoro assoluto dell’orologeria. Venne commissionato nel 1783 da un misterioso ammiratore di Maria Antonietta – probabilmente un alto ufficiale della Guardia Reale -, il quale voleva farne dono alla Regina. Venne esplicitamente richiesto un orologio ricco di tutti i più importanti ritrovati tecnici dell’epoca, l’oro doveva sostituire, per quanto possibile, ogni altro metallo, non erano fissati limiti di spesa né termini di consegna. Abraham-Louis Breguet si cimentò quindi in un’opera senza eguali. Nonostante la sua solerzia, né la regina né l’orologiaio stesso poterono vedere l’orologio completato, visto che la sua progettazione e la sua realizzazione impiegarono ben 44 anni: fu pronto solo nel 1827, quattro anni dopo la morte del maestro. L’orologio passò poi nelle mani di diversi collezionisti e, poi, in un museo di Gerusalemme, fino a che nel 1983 non venne rubato. Recentemente la refurtiva di quella rapina sarebbe stata recuperata, ma gli orologiai della Maison Breguet non hanno ancora avuto la possibilità di osservare il reperto. Nel 2004 l’ex patron dello Swatch Group, Nicolas Hayek, ha lanciato ai maestri che prestano la propria opera nella manifattura la sfida di replicare esattamente il leggendario orologio. La ricostruzione è stata operata sulla base di disegni e documenti conservati nel Musée Breguet e nel Musée des artes et metiérs di Parigi. Il lavoro è stato completato nel 2008, anno in cui il nuovo “Marie Antoinette” ha visto la luce. Dopo l’abbattimento della quercia secolare sita nei giardini di Versailles ove la regina Maria Antonietta era solita riposare, il legno è stato donato a Hayek, il quale l’ha impiegato per intagliarvi lo scrigno in cui riporre il “Marie Antoinette”. È stato esposto presso il Petit Trianon, a Versailles e, più recentemente, al Louvre. A riprova della sua eccezionalità, questo orologio è ancora oggi considerato il quinto più complicato al mondo. È costituito da 823 parti meccaniche, prevalentemente in oro rosa levigato. Le viti sono in acciaio azzurrato, mentre i fori e i cuscinetti sono in zaffiro, questo per ridurre l’incidenza degli attriti sulla precisione del movimento. Per la realizzazione di questo orologio fu messo a punto anche un peculiare meccanismo di scappamento. Quanto alle sue funzioni, oltre all’indicazione delle ore, dei minuti e dei secondi il “Marie Antoinette” è dotato di riserva di carica, calendario perpetuo, equazione del tempo, termometro, ripetizione minuti e, in più, è dotato di un totalizzatore di secondi indipendente, antesignano del moderno cronografo. Il movimento è a carica automatica, scheletrato e visibile attraverso il quadrante in cristallo di rocca. Questa collezione, che gode di uno status iconico da quasi 70 anni, ha accompagnato la storia dell’aviazione, sia al polso dei piloti come strumento di precisione, sia a quelli dei normali appassionati amatoriali affascinati dalle sue qualità leggendarie. La Manifattura Breguet svela con orgoglio una linea ridisegnata, innovativa, altamente contemporanea e ricca di richiami alla storia. L’anno 2023 porta con sé una nuova Type XX, un nuovo slancio, una nuova generazione e un calibro completamente nuovo. Quattro anni di preparazione hanno preceduto l’arrivo della nuova generazione di iconici orologi Type XX, questa volta emessi in due versioni per soddisfare tutte le aspettative: una di ispirazione militare e l’altra ispirata ai migliori modelli civili. Prendendo spunto dagli emblematici modelli di prima generazione, Breguet ha instillato in questi orologi uno spirito contemporaneo, dinamico e tecnologico. La saga di Type XX chiaramente non mostra alcun segno di esaurimento!

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