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WE SEA…
A MARE APERTO
UN TONNO…IN TUTTA VERITA’
By@Patrizia Pierbattista
By@Mirella Pierbattista
Mare…mare…Mare! Come cantavano famosi cantanti italiani! Come Luca Carboni, Elisa ect! Il mare, attraverso le sue profondità misteriose, i pericoli che nasconde, la sua enorme vastità e la sua grande forza ha sempre affascinato noi esseri umani. Già nell’antica Grecia, Poseidone, il dio del mare, era uno degli dei più potenti e importanti dell’Olimpo. Il mare, inoltre, ricopre gran parte della superficie terreste e la sua presenza è stata fondamentale per portare la vita sul nostro pianeta. Ma il mare è anche divertimento, estate e romantici tramonti che si riflettono sull’acqua. Non c’è fine al mare.
(Samuel Beckett); Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.(Cesare Pavese); La voce del mare parla all’anima. Il tocco del mare è sensuale, avvolge il corpo nel suo morbido e stretto abbraccio.(Kate Chopin). Queste sono solo alcune frasi famose inerenti al mare ed il suo mondo sia sopra che sotto le acque del blu. Il mare che sia oceano o mediterraneo è sempre sarà ed è stata una risorsa preziosa, un ecosistema che non solo è fonte di vita, ma ha anche un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della vita sul nostro Pianeta. Mare…mare…Mare! Come cantavano famosi cantanti italiani! Come Luca Carboni, Elisa ect! Il mare, attraverso le sue profondità misteriose, i pericoli che nasconde, la sua enorme vastità e la sua grande forza ha sempre affascinato noi esseri umani. Già nell’antica Grecia, Poseidone, il dio del mare, era uno degli dei più potenti e importanti dell’Olimpo. Il mare, inoltre, ricopre gran parte della superficie terreste e la sua presenza è stata fondamentale per portare la vita sul nostro pianeta. Ma il mare è anche divertimento, estate e romantici tramonti che si riflettono sull’acqua. Non c’è fine al mare.
(Samuel Beckett); Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.(Cesare Pavese); La voce del mare parla all’anima. Il tocco del mare è sensuale, avvolge il corpo nel suo morbido e stretto abbraccio.(Kate Chopin). Queste sono solo alcune frasi famose inerenti al mare ed il suo mondo sia sopra che sotto le acque del blu. Il mare che sia oceano o mediterraneo è sempre sarà ed è stata una risorsa preziosa, un ecosistema che non solo è fonte di vita, ma ha anche un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della vita sul nostro Pianeta.
Ma il mare è anche divertimento, estate e romantici tramonti che si riflettono sull’acqua. Non c’è fine al mare.
(Samuel Beckett); Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.(Cesare Pavese); La voce del mare parla all’anima. Il tocco del mare è sensuale, avvolge il corpo nel suo morbido e stretto abbraccio.(Kate Chopin). Queste sono solo alcune frasi famose inerenti al mare ed il suo mondo sia sopra che sotto le acque del blu. Il mare che sia oceano o mediterraneo è sempre sarà ed è stata una risorsa preziosa, un ecosistema che non solo è fonte di vita, ma ha anche un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della vita sul nostro Pianeta. Terra. Proprio per questo, la sua tutela e la salvaguardia delle specie che lo popolano deve essere una priorità per tutti noi. In occasione della Giornata Mondiale del Tonno, l’importanza della pesca sostenibile e il suo impegno per la salvaguardia degli stock di tonno, degli oceani e delle sue biodiversità. La filiera della pesca del tonno è una delle più lunghe e complesse del settore alimentare, poiché coinvolge una grande molteplicità e diversità di attori, anche in paesi in via di sviluppo. Secondo l’International Seafood Sustainability Foundation (https://iss-foundation.org/) – organizzazione no-profit globale impegnata per la sostenibilità degli stock di tonno, la riduzione della pesca accidentale e la salute dell’ecosistema marino che riunisce i più autorevoli scienziati, biologi marini e diverse ONG, e che vede Rio Mare tra i fondatori – oggi l’87% degli stock di tonno gode di buona salute. Questo risultato è frutto anche dell’attivismo dell’organizzazione, che sviluppa e detta misure di conservazione che le aziende aderenti devono rispettare. Come tutti quanti voi siamo consumatori quasi abituali di Tonno in scatola? E quanti di voi pensano che l’uso di questo prodotto sia ecosostenibile? Analizzando il tutto, vediamo in primis cosa si vede! Il tonno è uno dei pesci più consumati nel nostro paese e nel mondo: ne vengono pescate circa 7 milioni di tonnellate all’anno segnalano le Nazioni Unite. Molti paesi dipendono fortemente da questo tipo di pesca per la sicurezza alimentare e la nutrizione, ma anche per lo sviluppo economico e l’occupazione che derivano dal commercio di questo pesce. Il tonno viene consumato fondamentalmente in due modi: quello in scatola e quello fresco utilizzato nel sushi e nel sashimi. Nel primo caso si utilizzano soprattutto le specie Tonnetto striato, Tonno Albacore e Pinna gialla, nel secondo caso il Tonno rosso atlantico, il Tonno australe, il Tonno rosso del Pacifico e il Tonno obeso. Queste ultime specie sono consumate soprattutto in Giappone. La FAO segnala che il Tonnetto striato è di gran lunga il più commercializzato (58%). 7 milioni di tonnellate che vengono pescati ogni anno rappresentano circa il 20% del pescato globale e circa l’8% dei prodotti ittici commercializzati nel mondo. A causa di queste cifre importanti, è necessario tenere in considerazione che la modalità di pesca deve essere sostenibile, soprattutto in ottica dell’obiettivo 14 dell’Agenda 2030, che si prefigge la conservazione degli oceani e delle specie che li abitano. Delle specie citate sono quelle di tonno rosso le specie più a rischio, ma anche il Pinna gialla, a causa del suo alto valore commerciale, è pescato in modo eccessivo. Possiamo contribuire a creare un mondo sostenibile? Avere etichette sui prodotti food, che siano trasparenti per quanto riguarda gli ingredienti utilizzati ? Confezioni riciclabili dei nostri tonni in scatola? L’azienda Mare Aperto ci ha fatto degustare dei suoi prodotti. Il Tonno katsuwonus Pelanis, tonnetto striato, cosmopolita che frequenta mari temperati e caldi. La carne è catalogata come leggermente inferiore. Conosciuto nelle cucine giapponesi nelle varie zuppe, bordi, affumicato essiccato, tagliato in finissimo scagliette. Poi è conosciuto nelle cucine della Indonesia, nella nostra Europa nell’Isola Madeira ( Portogallo) ed a poco che è nelle scatole sott’olio. Con la certificazione Friend of the Sea garanzia di sostenibilità certificata dal metodo di pesca. L’azienda Mare Aperto S.r.l. di Genova, nelle confezioni si evince le scritte di come è stato pescato con quale attrezzo di pesca, come ami e palangari, unendo a ciò gli ingredienti con olio extravergine, acqua minerale e fior di sale. Notando il packaging il colore è una varietà di blue dal più chiaro per delineare i vari tipi di condimenti del tonno. Nel mondo ci sono vari tipi di Tonno, nel nostro Mediterraneo, è quello preferito dai giapponesi per la loro cucina tradizionale. È il Thunnus Thynnus, tonno rosso, specie pelagica conosciuto nel mondo, protetta, pescato da migliaia di anni, è definito pinna blu. Questo è il tonno gustiamo sia a crudo nelle insalate accompagnati dai famosi Grissini Torinesi della azienda di Mario Fongo. Per la nostra cultura italiana il tonno è apprezzato nei vari tipi di piatti dell’eccellenza tipici di ogni regione. È sostenibile mangiare tonno? Le Nazioni Unite hanno stimato che il 33,3% dei tonni sia pescato a livelli biologicamente insostenibili, motivo per cui è stata istituita nel 2016 la Giornata mondiale del tonno, che si celebra il 2 maggio. MSC (Marine Steward Council) ha diffuso un elenco di circa 30.000 prodotti in 100 paesi del mondo che portano il loro marchio e sono quindi certificati come sostenibili. Analizziamo il nostro paese, Italia. Greenpeace ha effettuato un’indagine sulla sostenibilità di 11 marche di tonno tra le più acquistate in Italia (rappresentano circa l’80% del mercato di questo prodotto) promuovendo Asdomar e bocciando Mareblu, Mareaperto, Lidl e Auchan. Molte sono invece le marche “a metà” (come Coop, Conad, Riomare, Esselunga ecc.) che sono sulla buona strada per produrre tonno in scatola sostenibile ma non hanno ancora soddisfatto tutti i requisiti. Ma per il nostro gusto personale ad occhio possiamo dire sinceramente che mare Aperto ha delle possibilità verso la sostenibilità ed il green. Per Greenpeace il metodo migliore è quello a canna, che è il più selettivo, ma purtroppo molto spesso si ricorre ancora alla pesca con i Sistemi di aggregazione per pesci (anche detti FAD). Cosa è il Fad? Si tratta di oggetti galleggianti che attirano i pesci, che vengono poi catturati in massa con delle reti. Questo metodo non attira naturalmente soltanto i tonni, ma anche altri pesci, anche specie in pericolo di estinzione, che finiscono inevitabilmente nelle reti e poi ributtati in mare, morti. Un metodo migliore del FAD è quello dei “banchi liberi”, ossia reti di circuizione per circondare i banchi di tonni. Siamo tutti abituati a consumare il tonno in scatola, che sia al naturale o all’olio d’oliva. Ma si tratta di un consumo sostenibile? Vediamo quali sono le specie di tonno più pescate, le marche più sostenibili e quali sono i requisiti per la sostenibilità di questo alimento. Un altro requisito per valutare la sostenibilità della nostra scatoletta, e vi dico che non siamo soli nel mondo gente comune, ma vedendo anche su i Social un certo Flavio Briatore prende una scatoletta di tonno e l’affoga in un sugo per gli spaghetti. Quale tonno userà? Che si sta acquistando è quello di verificare la specie di tonno presente al suo interno, in modo da evitare quelle che contengono le carni delle specie a rischio, come per esempio il Pinna gialla. È quindi necessario anche che le aziende produttrici segnalino sull’etichetta il tipo di tonno utilizzato. L’etichettatura è infatti un altro requisito importante: indicare su di essa il metodo di pesca utilizzato e la specie per fornire informazioni utili sul prodotto in questione e sulla sua sostenibilità. Ecco un esempio dei nostri tonni in scatola arrivati nella nostra redazione, Fao 34/47 Atlantico tonno solo filo d’olio d’oliva extravergine e fior di sale, per il pescato a canna nella zona centro orientale e sud Orientale. Altro Fao 41 pescato zona sud occidentale atlantico. Fao 71 Centro orientale Pacifico.
La rivoluzione verde è già partita e l’Italia, con il Pnrr presentato in Commissione Europea nell’ambito del Recovery Plan, punta tutto sulla green economy con finanziamenti fino a 59,3 miliardi di euro a cui se ne aggiungono poi 9,3 provenienti dallo scostamento pluriennale di bilancio che il Consiglio dei Ministri ha approvato. Si tratta quindi di oltre 68 miliardi che il nostro Paese ha a disposizione per poter completare nel più breve tempo possibile la transizione ecologica a cui l’Esecutivo a guida Mario Draghi ha anche riservato un ministero. Obiettivo da centrare: il 2050. . È entro quella data, infatti, che l’Europa tutta punta a completare l’ambizioso piano del Green Deal europeo. La parte dedicata alla green economy del Recovery Plan italiano strizza inevitabilmente l’occhio al Green Deal europeo, la tabella di marcia che ha come traguardo il 2050 e a cui tutti gli stati dell’Unione devono adeguarsi. L’obiettivo è quello di raggiungere la neutralità climatica e per farlo l’UE fonda il suo ambizioso progetto su tre principi cardine: zero emissioni di gas e effetto serra entro i prossimi 30 anni con un primo check nel 2030, dissociare la crescita economica dall’uso delle risorse e non lasciare indietro luoghi o persone.
Sono 15,06 miliardi di euro i fondi per la green economy destinati all’ultimo punto della Missione 2, il cui scopo è quello di salvaguardare la biodiversità del territorio, la tutela dei suoli e delle risorse idriche e prevenire le conseguenze dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico. Per permettere tutto questo, il Recovery Plan mette in campo risorse per fornire il Paese di sistemi di monitoraggio che possano prevedere con largo anticipo fenomeni che mettano a rischio l’ecosistema. Parliamo quindi di terremoti o alluvioni, a cui l’Italia è purtroppo molto sensibile. Anche nel Recovery Plan c’è la parte dell’acqua/idrico quindi ci si può mettere anche il mare! Con tutte le sua flora e fauna che ci vive. L’occasione migliore per Mare Aperto Foods, tra le aziende attive in materia di sostenibilità nel comparto delle conserve ittiche, per sottolineare l’importanza del tonno non solo a livello alimentare ma anche in ambito ambientale? Lo sapevi che il tonno è un prodotto anti-spreco?
Che il tonno in scatola faccia bene è ormai risaputo. Sano e nutriente quanto quello fresco con le moderne tecniche di conservazione ed particolare processo di sterilizzazione, il tonno ricco di proteine nobili, vitamine e sali minerali. Il fatto che, anche in abbinamento all’olio, rappresenta uno dei prodotti più “anti-spreco”. Il prodotto della dispensa degli italiani presenta ottime prerogative di sostenibilità dato che non genera perdite alimentari o scarti. Ha una lunga shelf life, periodo di tempo in cui mantiene intatte le proprie caratteristiche qualitative nelle normali condizioni di utilizzo, il tonno in scatola non necessita di energia per la sua conservazione perché possiamo riporlo in dispensa, a temperatura ambiente.
L’imballaggio poi, una delle voci più impattanti per il consumo dei materiali, è nella quasi totalità costituito da confezioni interamente riciclabili. La lavorazione, infine, garantisce la conservazione delle caratteristiche tramite sterilizzazione, quindi non richiede l’uso di conservanti: grazie ai progressi tecnologici delle aziende produttrici, la scatoletta alimentare oggi è considerata “la Formula 1 dell’acciaio”: leggera, sicura, resistente e sostenibile, comoda, di facile conservazione. E l’olio? È un peccato sprecarlo! Perché il tonno in scatola è in grado di arricchirlo di proprietà nutritive che in natura non possiede. L’abbinamento tra i due alimenti, l’olio non solo mantiene intatte tutte le proprie caratteristiche organolettiche, ma arricchisce anche di una maggior quantità di Vitamina D e Omega 3, assorbendole dal tonno stesso.
Utilizzarlo ci aiuta a limitare l’aggiunta di altro olio e quindi ad assumere meno calorie.
Passeggiando tra i scafali dei supermercati più rinomati nel settore scatolame, tonno la nostra marca che stiamo testando è sempre nel primo scafale da terra. Insomma una così gustosa pietanza di tonnetto striato che tutti i clienti vorrebbero magari un po’ più in alto tra l’olimpo delle altre marche.
Sarà per il suo packaging dai colori tenui, che non attrae il consumatore? Oppure una campagna pubblicitaria quasi inesistente? A voi le risposte! Ma più che altro assaggiando il prodotto potete dare anche voi un giudizio favorevole al prodotto della nostra terra –mare-oceano con responsabilità ecologica. Gustatevelo con varie pietanze naturalmente del nostro territorio italiano se è possibile! Con una vista mozzafiato sulle nostre terrazze turistiche. Viva la libertà!
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